Sclerosi Multipla – La progressione della malattia: evoluzione di un concetto tra passato e futuro
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Il 21 maggio 2025 si è svolto presso l’Aula Magna della Clinica Mangiagalli – Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano l’incontro “Sclerosi Multipla – La progressione della malattia: evoluzione di un concetto tra passato e futuro”, promosso dall’Associazione “Centro Dino Ferrari” ETS in collaborazione con AISM.
L’evento si è aperto con gli interventi del Dott. Andrea Arighi, Direttore della SSD Malattie Neurodegenerative, e della Dott.ssa Simona Pappacena di AISM Milano. Hanno portato i loro saluti istituzionali il Direttore Sanitario del Policlinico Dott. Nicola Orfeo, il Direttore Scientifico Prof. Fabio Blandini, il Direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Salute Mentale Prof. Paolo Brambilla e il Direttore della SC Neurologia Prof. Giacomo Comi, testimoniando l’importanza e l’attenzione che la Fondazione IRCCS Ca’ Granda dedica alla sclerosi multipla e alla ricerca clinica nel campo delle malattie neurodegenerative.
La relazione introduttiva della Dott.ssa Milena De Riz ha tracciato un quadro dell’evoluzione del concetto di progressione nella SM: se in passato si parlava in modo più rigido di forme recidivanti-remittenti e progressive, oggi il lessico si è arricchito di termini come “progressione silente”, PIRA (progressione indipendente dall’attività di ricaduta) e RAW (peggioramento associato alla ricaduta), che descrivono in modo più preciso la realtà clinica dei pazienti. Questo cambiamento non è solo semantico, ma riflette un nuovo approccio alla diagnosi e alla gestione della malattia.
A seguire, la tavola rotonda – moderata dal Dott. Arighi – ha visto un confronto vivace e approfondito tra quattro neurologhe esperte della SSD Malattie Neurodegenerative e una neuro-oftalmologa. La Dott.ssa Anna Pietroboni ha evidenziato come la risonanza magnetica possa contribuire a monitorare la progressione anche in assenza di ricadute cliniche evidenti, mediante sequenze avanzate di ultima generazione. La Dott.ssa Tiziana Carandini ha posto l’attenzione sull’utilità dei test neuropsicologici nel rilevare precocemente i segni di PIRA, sottolineando come anche gli aspetti cognitivi, spesso trascurati, possano offrire indicazioni preziose sulla progressione della malattia. La Dott.ssa Laura Ghezzi ha discusso i biomarcatori oggi disponibili, come i neurofilamenti, e ha affrontato il possibile ruolo del microbioma intestinale nel processo infiammatorio cronico che sottende la progressione silente. Un contributo originale è arrivato dalla Dott.ssa Laura Dell’Arti, neuro-oftalmologa, che ha spiegato come strumenti come l’OCT (tomografia a coerenza ottica) permettano di osservare in modo semplice e non invasivo i segni di neurodegenerazione a livello retinico, suggerendo che queste valutazioni possano diventare parte integrante del follow-up. Infine, si è parlato anche di prevenzione: la Dott.ssa De Riz ha ricordato come gli stili di vita possano avere un impatto sulla progressione della malattia, aprendo alla possibilità di un’integrazione tra approccio farmacologico e interventi sul comportamento.
La sessione di domande e risposte ha permesso di approfondire ulteriormente alcuni dei temi emersi, offrendo un’occasione di dialogo tra relatori, pazienti e operatori. L’evento ha confermato l’importanza di creare momenti di confronto e aggiornamento su una patologia complessa come la sclerosi multipla, in continua evoluzione sia nella comprensione scientifica che nelle strategie terapeutiche.
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