Non solo Alzheimer: identificato un profilo infiammatorio e biomolecolare della Demenza Frontotemporale
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La Demenza Frontotemporale è una forma di demenza con esordio spesso presenile, caratterizzata da disturbi del comportamento e del linguaggio. Diversi casi vengono trasmessi nelle generazioni ed hanno una causa genetica, cioè i pazienti sono portatori di mutazioni in specifici geni. Il vantaggio di studiare individui, sia malati che non, di famiglie in cui la malattia ricorre, è che è possibile studiare le fasi precoci della malattia e identificare profili specifici che hanno la potenzialità di predire il decorso, oltre che aiutarci a capire meglio i meccanismi alla base della malattia, ad oggi ancora poco conosciuti.
Grazie ad una collaborazione internazionale è stato istituito il consorzio “Genetic Frontotemporal dementia Initiative” (GENFI) per lo studio di questi casi (https://www.genfi.org/), a cui partecipa anche il nostro Centro.
Ad oggi sono stati inclusi più di 1.000 soggetti appartenenti a queste famiglie, sia già sintomatici che non, di cui sono stati collezionati campioni ematici. Su questi ultimi abbiamo valutato il profilo di molecole infiammatorie e altre molecole che regolano l’espressione genica, identificando dei profili specifici nei malati rispetto ai soggetti sani. Inoltre, sono stati studiati dei portatori di mutazioni causali di malattia che però non manifestavano ancora i sintomi e si è visto che uno di questi fattori infiammatori è già alterato in fase presintomatica ed è dunque un evento molto precoce nello sviluppo della malattia.
Questi studi dimostrano come l’infiammazione e l’alterazione di fattori regolatori dell’espressione genica siano coinvolti nella patogenesi della Demenza Frontotemporale e possano rappresentare nuovi bersagli terapeutici per lo sviluppo di farmaci che possano prevenire o ritardare lo sviluppo della malattia.
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