La sclerosi multipla (SM) è la più comune malattia infiammatoria cronica del sistema nervoso centrale. Demielinizzazione, degenerazione assonale e gliosi sono i suoi segni distintivi. Oggi interessa all’incirca 2.8 milioni di persone, colpendo soprattutto i giovani adulti tra i 25 e 35 anni. La prevalenza in Italia della malattia è di circa 115 casi ogni 100.000 abitanti, con una stima di circa 126.000 persone affette, per un totale di circa 2000 nuovi casi ogni anno
La causa principale della SM è ancora sconosciuta, anche se si ritiene che la malattia sia dovuta ad una combinazione di fattori genetici ed ambientali che comportano un’attivazione anomala delle cellule del sistema immunitario, le quali vengono erroneamente attivate in periferia, entrano nel cervello e qui attaccano la mielina attraverso la secrezione di molecole infiammatorie. Sebbene non sia dunque una malattia ereditaria che viene trasmessa dai genitori ai figli, si considera piuttosto una malattia poligenica. Studi epidemiologici, infatti, hanno riscontrato una maggiore frequenza della patologia in componenti della stessa famiglia, ma l’incidenza è piuttosto bassa in termini assoluti. Figli e fratelli o sorelle di persone con SM, ad esempio, hanno dal 3 al 5% di rischio maggiore di sviluppare la malattia rispetto alla popolazione generale
I sintomi principali della sclerosi multipla sono estremante variabili, in quanto dipendono dalla diversa possibile localizzazione delle placche e possono riguardare:
Le principali varianti della SM comprendono i disturbi della sfera della neuromielite ottica (NMOSD) e le forme associate agli anticorpi anti-MOG (MOGAD), caratterizzati entrambi da disturbi visivi e a carico del midollo spinale. Inoltre, esiste una forma principalmente monofasica e più frequente in età infantile, chiamata encefalomielite acuta disseminata (ADEM).
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