La SLA è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, causando debolezza muscolare, paralisi e compromissione delle funzioni motorie. Esordisce in genere tra i 40 e i 70 anni, con lieve prevalenza maschile. L’incidenza globale è di 1-2 casi per 100.000 casi/anno. La sopravvivenza media è di 3-5 anni dalla diagnosi, sebbene il 10-20% dei pazienti presenti forme a decorso più lento con sopravvivenza superiore ai 10 anni.
La SLA può manifestarsi in forma genetica familiare (circa il 10% dei casi) o in forma sporadica (90% dei casi). L’eziologia è complessa e multifattoriale: i fattori genetici giocano un ruolo chiave, con mutazioni identificate in oltre 30 geni, i meccanismi neuroinfiammatori contribuiscono al danno neuronale, le disfunzioni mitocondriali alterano la produzione energetica cellulare e lo stress ossidativo danneggia proteine, lipidi e DNA neuronali. L’interazione di questi fattori culmina nella degenerazione progressiva dei motoneuroni.
L’evoluzione è progressiva e porta alla paralisi dei muscoli volontari, mantenendo integre le funzioni cognitive nella maggior parte dei casi.
Prof.ssa Stefania Corti
stefania.corti@unimi.it
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