L’ictus cerebrale è una sindrome neurologica acuta caratterizzata dall’improvvisa comparsa di un deficit focale causato dall’interruzione del flusso sanguigno cerebrale. Può essere ischemico (85% dei casi) o emorragico (15%).
La diagnosi tempestiva della patogenesi è fondamentale, poiché la gestione differisce radicalmente. L’ictus colpisce prevalentemente la popolazione anziana, con età media in Italia di 74,6 anni e incidenza variabile tra 130-360 casi per 100.000 abitanti, con una prevalenza del 6,5% tra i 65 e 85 anni.
L’ictus ischemico è causato da un’ostruzione del flusso sanguigno cerebrale, che può derivare, nella maggior parte dei casi, da trombosi su placca ateromatosa, embolia (cardiaca o ateromatosa) o dissezione arteriosa. I fattori di rischio più importanti includono ipertensione, fibrillazione atriale, diabete, dislipidemia, fumo, obesità e sindrome delle apnee ostruttive del sonno.
L’ictus emorragico, meno comune ma non meno grave, è causato dalla lesione di un vaso sanguigno cerebrale, spesso associato a ipertensione cronica, aneurismi o malformazioni vascolari.
I sintomi dell’ictus si manifestano improvvisamente e possono includere:
L’esordio è generalmente acuto e rapido.
Valutazione clinica: esame neurologico e anamnesi dettagliata.
Imaging cerebrale:
Esami del liquido cerebrospinale (CSF): solo in casi molto selezionati, come nel caso del sospetto di vasculiti del sistema nervoso centrale.
Esami di laboratorio: per valutare coagulazione, glicemia, profilo lipidico e altri parametri ematici.
Trombolisi endovenosa:
La prima grande rivoluzione nella terapia dell’ictus ischemico acuto è stata l’introduzione della trombolisi endovenosa con l’attivatore tissutale del plasminogeno (rt-PA, Alteplase). Questo farmaco ha l’obiettivo di sciogliere il trombo e ripristinare il flusso sanguigno nell’arteria cerebrale occlusa. Può essere somministrato in sicurezza solo entro 4,5 ore dall’esordio dei sintomi, a causa della stretta finestra temporale necessaria per ridurre la probabilità di complicanze emorragiche. Recenti studi di perfusione, disponibili presso la nostra Unità Operativa, hanno dimostrato che in casi selezionati questa finestra può essere estesa fino a 9 ore dall’insorgenza dei sintomi.
Trombectomia meccanica:
Dal 2014 è disponibile la trombectomia meccanica, che consiste nella rimozione endovascolare del trombo. Questa tecnica ha ampliato le opzioni terapeutiche in fase acuta dell’ictus ischemico, sebbene sia vincolata da una finestra temporale ristretta. La nostra Stroke Unit, attraverso protocolli di studio interni e collaborazioni nazionali e internazionali, conduce ricerca clinica continua sulla sicurezza e sull’efficacia dell’estensione della finestra terapeutica per pazienti candidabili a trombolisi e/o trombectomia, oltre all’uso di nuovi farmaci in fase acuta e sub-acuta.
Terapie antitrombotiche:
Antiaggreganti piastrinici come l’acido acetilsalicilico e il clopidogrel e anticoagulanti in caso di fibrillazione atriale o altre condizioni specifiche.
Gestione dei fattori di rischio:
Controllo rigoroso di ipertensione, diabete, dislipidemia e promozione della cessazione del fumo.
Riabilitazione:
Programmi multidisciplinari di fisioterapia, terapia occupazionale e logopedia per il recupero delle funzioni neurologiche compromesse.
Link a pubblicazioni scientifiche o risorse utili:
https://www.policlinico.mi.it/reparti/96/stroke-unit
Link a pubblicazioni scientifiche o risorse utili:
Pubblicazione scientifiche del neurologo ricercatore del Centro (Dott. G. Costamagna) https://orcid.org/0000-0002-7989-585X
Linee guida società europea di stroke (ESO): https://eso-stroke.org/guidelines/eso-guideline-directory/
Linee guida società italiana di stroke (ISA-AII): https://isa-aii.com/linee-guida/linee-guida-attuali/