Staminali, funziona il trapianto per curare la Sla

Iniettate nei topi cellule derivate dalla pelle

Staminali neuronali nei topi per battere la sclerosi laterale amiotrofica. Il gruppo di ricerca del Centro Dino Ferrari, dell’Università degli Studi di Milano e della Fondazione Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, ha confermato l’efficacia del trapianto di cellule staminali neuronali, derivate da cellule staminali pluripotenti indotte (iPSCs) umane, per il trattamento della Sclerosi Laterale Amiotrofica, malattia che non ha ancora una cura.

 

I ricercatori hanno generato cellule staminali ricavate da cellule della pelle e le hanno differenziate in staminali neuronali (NSCs). Le staminali sono state trapiantate, con una iniezione endovenosa, nei topi, e poi sono migrate nel sistema nervoso centrale, si sono integrate nel midollo spinale e hanno migliorato significativamente le condizioni della malattia, sostituendo le cellule danneggiate, anche grazie agli stessi meccanismi con cui il cervello si ripara.

 

Lo studio, condotto da Monica Nizzardo e coordinato da Stefania Corti, responsabile del Laboratorio di cellule staminali neurali, e Giacomo Comi, vicedirettore del Centro Dino Ferrari, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Human Molecular Genetics ed è finanziato da Arisla. La Sclerosi Laterale Amiotrofica è una malattia degenerativa progressiva del sistema nervoso centrale, che colpisce i motoneuroni, sia il I motoneurone a livello della corteccia cerebrale, sia il II motoneurone, a livello del tronco encefalico e del midollo spinale. Per la Sla ancora oggi non esistono terapie efficaci, insorge in età adulta e colpisce 1-3 individui ogni 100.000 persone/anno con una prevalenza di 4-13 casi per 100.000.